Rousseau, che era autodidatta e cominciò a dipingere molto tardi, viaggiava molto poco. Molte delle sue giungle furono dipinte al Museo di Storia Naturale e nella grande serra degli orti botanici di Parigi. Come Roussel nelle sue Impressions d'Afrique, Rousseau nutriva i suoi sogni esotici a Parigi. Alfred Jarry, André Breton, Guillaume Apollinaire, Robert Delaunay e Pablo Picasso erano tra i suoi più ferventi ammiratori. Fu la madre di Delaunay a commissionare questa tela. Un giorno Rousseau disse a Picasso: "Praticamente tu fai in stile egizio quello che io faccio in stile moderno." Potrebbe sembrare un'osservazione sorprendente e magari divertente, ma tutto ne L'Incantatrice di serpenti è nuovo: a cominciare dal soggetto, un'Eva scura in un giardino dell'Eden sinistro, che incanta un serpente tanto terrificante quanto il serpente nella Genesi era seducente. E poi lo stile: i colori brillanti e densi, retroilluminati, che anticipano quelli di un pittore come Magritte, un disegno che è preciso ma anche naïve, e una composizione verticale innovativa nella sua asimmetria. La figura umana, gli animali, e la strana vegetazione, tutto è stato dipinto con la stessa scrupolosità. Questa donna incanta la natura selvaggia, o piuttosto la pietrifica in uno strano silenzio. Il mondo fantastico di questa tela precede il Surrealismo.




L'incantatrice di serpenti
olio su tela • 189 x 169 cm