Presentiamo l’opera di oggi grazie alla cortesia del Zeutrum Paul Klee, dove Genii (plurale di genio) è in mostra nella attuale esposizione: “Paul Klee: immagini in movimento”. Quanto mi piacerebbe vederla dal vivo a Berna. Godetevela!
Genio, la radice della parola “Genii” usata da Paul Klee nel titolo di questo lavoro, si riferisce agli spiriti tutelari dell’antica religione romana. In ogni persona – solo negli esseri umani – risiede un genio che morirà con la persona stessa. Il genio rappresenta la personalità e la capacità di procreazione. Questa dà origine alla parola “genio”, come la utilizziamo oggi per intendere la forza creativa e la fonte d’ispirazione d’una persona particolarmente dotata. Le due figure dell’acquarello Genii (Figure d’un Balletto), dipinto nel 1922, sono facilmente riconoscibili come due ballerine. La posizione delle gambe e delle braccia tese, che sembrano quasi ali, non lasciano dubbi. Inoltre, la composizione delle figure è magica: la più grande ha radianti occhi azzurri, un busto affascinante e agili scarpette; la più piccola indossa una gonna bianca e il suo viso è quasi modellato come una chiave di violino. Ma Klee non raffigura soltanto due ballerine in movimento. In effetti, prova ad utilizzare tutti gli altri mezzi a sua disposizione come linee, forme e colore per accentuare il dinamismo della scena. La forma del contorno delle due figure è ripetuta come una eco, diversi momenti del movimento sono stati catturati come nel Futurismo italiano. Allo stesso tempo, Klee cambia i colori in primo piano in sfumature più scure verso il margine dell’immagine: qui il colore va da una tonalità scura nella parte alta verso tonalità quasi bianche nella parte bassa. Come risultato, Klee produce l’impressione dello spazio e imita la scena del palco dove i ballerini sono illuminati dai riflettori e lo sfondo rimane scuro.