Questo dipinto oscilla tra il meccanico e il corporeo, si può coglierlo come il responso impassibile di Duchamp all'emergenza dell'arte astratta, pure soprannominata "pura pittura" dall'artista e critico Guillaume Apollinaire. Duchamp successivamente spiegò che voleva trasformare questa idea di purezza in erotismo, per cui dise "sarebbe stato un nuovo -ismo artistico". Lavorò a quest'opera durante un soggiorno a Monaco nell'estate del 1912, in cui incontrò l'arte di Kandinsky e lesse il libro dell'artista russo Lo spirituale nell'arte, un trattato sull'astrattezza. Lottando contro la visione di Kandinsky dell'arte astratta come un mezzo per l'elevazione dell'anima, Duchamp suggeriva che l'appeal sensuale di un dipinto come Il passaggio da vergine a sposa servisse come una metafora della sessualità dell'uomo.
"L'erotismo è vicino alla vita", Duchamp disse, "più vicino della filosofia o di qualsiasi altra cosa, è una cosa animale che ha molte facce ed è piacevole da usare, come usare un tubetto di pittura".