Il confine di Prometeo by Peter Paul Rubens - 1611-12 -  2,44 x 2,1 m Il confine di Prometeo by Peter Paul Rubens - 1611-12 -  2,44 x 2,1 m

Il confine di Prometeo

Olio su tela • 2,44 x 2,1 m
  • Peter Paul Rubens - 28 giugno 1577 - 30 maggio 1640 Peter Paul Rubens 1611-12

Sono andato ad un museo d’arte contemporanea questo fine settimana – poteva essere in Portogallo, a Lisbona ad esempio – non voglio essere specifico in quanto non ha nessuna rilevanza con quello che sto per dire. Mi sono comunque ripromesso di non andare più in tali musei se non in compagnia d’un bambino talmente piccolo da essere incapace di dire correttamente: “Ma il re è nudo!” Forse non riesci a capire l’importanza d’un simile compagno, se non mi dai la possibilità di spiegare. Ho visto una moltitudine di oggetti, alcuni ben sistemati, oggetti quotidiani trasformati in tentativi d’arte dei quali non mi permetto di commentare. Accanto a questi oggetti c’era una tavola di legno. Non una tavola disegnata, né uno skateboard o una tavola da surf, ma una di quelle tavole che ti aspetti di trovare in un cantiere; e mentre passavo accanto non potevo far altro che accettarla come opera d’arte. Dopo aver osservato tutto ciò che c’era da vedere sono tornato da quella tavola di legno. Solo allora ho notato che, a differenza di tutti gli altri oggetti che avevano una descrizione allegata, questa tavola non ne aveva alcuna. Mi ha colpito il fatto che era soltanto una tavola lasciata lì in un angolo, in attesa di essere utilizzata per qualche scopo. Cos’è che non va nell’arte contemporanea quando una tavola di legno può essere scambiata per un’opera, e sarebbe forse stata davvero arte se non avessi capito che stava lì per caso? Diamo una prospettiva alle cose: il dipinto di oggi fu creato dal grande maestro Rubens che impiegò sette anni per terminarlo. È semplicemente geniale: colmo di emozioni, azione, dramma e simbologia. Rappresenta Prometeo punito dagli dei greci per aver fornito un elemento divino (il fuoco) a dei miseri mortali. È un’opera incontestabilmente bella. Rubens, e molti altri come lui, fu quasi una sorta di Prometeo. Immaginate quanto Van Gogh soffrì solo e povero nel tentativo di donare la sua arte immortale a dei miseri esseri umani. E come noi ripaghiamo l’arte? Confondendola con una tavola di legno… La prossima volta, se avete un figlio curioso, invitatemi a venire con voi ad un museo d’arte contemporanea. Forse lui mi saprà indicare tutte le tavole di legno con descrizione allegata. Il resto di noi rimane ingannato dal nuovo vestito del re. Artur Deus Dionisio