La musica è stata descritta come la più pura forma d’arte. Forse perché è immateriale per noi: non possiamo toccarla o vederla; si fonde con lo spirito e influenza direttamente l’umore. Cambia l’atmosfera e innesca le emozioni come nessun’altra forma d’arte. Semplici pezzi di una vecchia musica ci riportano all’infanzia, l’inizio dell’inno nazionale basta ad attivare una gamma d’emozioni. Prendiamo ad esempio i greci: per loro, l’ispirazione umana derivava da un gruppo di dee chiamate “muse”. Coloro consacrati dalle muse elevavano la condizione umana con l’utilizzo della creatività per lo sviluppo della cultura. Il tocco della musa era così la caratteristica della civilizzazione. I linguisti riconosceranno che la parola “musica” deriva dalla parola “musa”, indicativo che la musica era presa sul serio.
Per i greci, i principi dell’astronomia erano intrecciati con i principi dell’armonia, e gli studiosi postulavano che i pianeti potevano creare suoni sfrecciando nel cosmo. Così, la musica era essenziale per comprendere la relazione tra oggetti nell’universo. Quel concetto di interconnessione musicale con il cosmo fu chiamato “Armonia”, eh sì, ecco da dove proviene “armonia”. I grandi filosofi avevano iniziato ad apprezzare il valore della musica. Antichi greci come Platone credevano che la musica avesse un effetto diretto sull’ethos della persona. Nei tempi moderni, Nietzsche mantenne una corrispondenza con Wagner e notoriamente disse che “la vita senza la musica sarebbe un errore”. Per quanto riguarda il non essere capaci di vedere la musica, beh, una persona con sinestesia potrebbe non essere d’accordo con ciò. Coloro afflitti da questa condizione possono sentire l’odore dei tessuti o sentire il suono dei colori come risultato d’un miscuglio di sensi. Questa è una condizione reale, difficile per molti da comprendere, ma c’è qualcuno che può renderlo più facile. Kandinsky aveva una grande visione musicale: lavorava per creare arte visiva pura ed eterea come la musica che avrebbe influenzato direttamente lo spirito soggettivo. Le forme e i colori sono meticolosamente composti come in una sinfonia. Nessuna iconografia è presentata per distrarci con entità oggettive. Gli occhi vagano liberi tra la struttura e le linee così che osservare il suo lavoro è come viaggiare ciechi al suono della musica. Eccetto che i nostri occhi sono spalancati e ci troviamo in una stanza silenziosa. Quello che ammiro di più di questo tipo di arte astratta è la preoccupazione dell’artista di dare allo spettatore spazio per creare. Il pittore fornisce una nuvola con enorme potenziale, i colori del tramonto ed invita l’immaginazione dell’osservatore a vedere cosa sarà.
Le mie condoglianze al mondo della musica. Nel mio piccolo mondo, Bowie e Prince avevano un grande ruolo e con grande tristezza che sono portato a vedere il 2016 come l’anno buio per la musica. Immaginiamo quegli eroi fluttuare tra i pianeti greci, diffondendo suoni meravigliosi attraverso lo spazio purple.
Artur Deus Dionisio