Per Pitagora, l'antico matematico e filosofo greco, i numeri non erano solo qualcosa di sacro, ma un solenne riflesso di tutte le cose, la vera fibra della natura da cui tutto si dispiega. Ciò significava che tutto era costruito su schemi matematici. Non c'è da sorprendersi che usiamo numeri accurati per descrivere la proporzioni di api maschio e femmina in un alveare, o anche pre calcolare la disposizione a spirale che assumono le foglie. Ma riguardo a cose soggettive come l'armonia e la bellezza? Cos'hanno a che fare questi numeri gli occhi della Monna Lisa? La risposta è 1,618 – e non sto scherzando.
Matematicamente, il rapporto aureo afferma che due quantità sono in relazione ottimale tra loro se il loro rapporto è uguale al rapporto tra la loro somma e la più grande delle due quantità. Può essere espresso, arrotondato a tre decimali (essendo un numero irrazionale come pi), con 1,618. Essendo stato riscontrato più volte in natura, si diceva che fosse la chiave per la proporzione della bellezza e dell'armonia, ed è usato con quel fine dall'antichità. Fidia, l'architetto del Partenone di Atene, usò questa proporzione per costruire la struttura, ed è per questo che il numero è rappresentato con phi (Φ).
Questa fascinazione per gli schemi e i numeri nella bellezza contagiò molti altri amanti dell'arte e della matematica. Nell'anno 1490, uno studioso particolarmente famoso schizzò in uno dei suoi taccuini un'illustrazione che riflette l'ideale di uomo rinascimentale come misura di tutte le cose: l'Uomo Vitruviano, che rispetta il canone delle proporzioni perfette dell'architetto romano Vitruvio – un concetto sviluppato a partire dal rapporto aureo.
Da Vinci, come molti altri pittori del rinascimento, progettava gli elementi dei suoi dipinti in modo che aderissero a tale rapporto. Ciò generava un meticoloso metodo per esprimere un'apparente semplicità, imitando gli schemi della natura per evitare un risultato artificiale. Questo metodo venne seguito anche da artisti successivi, come Dalì.
Guardatevi attorno: gli oggetti umani che meglio si adattano al contesto sono quelli che sono stati pensati con più attenzione, e anche quelli che a volte vengono ignorati (di solito penso che la musica più appropriata sia quella che si nota nel momento in cui viene spenta). L'armonia di phi è ovunque; dovete solo osservare.
Artur Deus Dionisio