Bewegungsstudie (Studio Movimento N°1) by Rudolf Koppitz - 1925 - 23,2 x 17,4 cm Albertina Bewegungsstudie (Studio Movimento N°1) by Rudolf Koppitz - 1925 - 23,2 x 17,4 cm Albertina

Bewegungsstudie (Studio Movimento N°1)

Fotoincisione • 23,2 x 17,4 cm
  • Rudolf Koppitz - 4 gennaio 1884 - 8 luglio 1936 Rudolf Koppitz 1925

Un paio di settimane fa ho mostrato come Muybridge usasse la sua macchinetta fotografica per scomporre il movimento. Destrutturava il movimento inserendolo nell’immobilità, dimostrando, ad esempio, come un cavallo potesse rimanere per un istante sospeso da terra. Fu un importantissimo passo in avanti sia nell'ambito scientifico che in quello fotografico, che all’epoca contava numerosi membri. A quel tempo Rudolf Koppitz aveva appena iniziato la sua carriera da fotografo, nel 1902. Alla ricerca di nuovi obiettivi, ne trovò uno in quella che fu poi conosciuta come la Secessione.

Rudolf Koppitz nacque nel 1884 vicino a Freudental, nell’area della Bassa e Alta Slesia (oggi Skrbovice, in Repubblica Ceca). Sviluppò fin da subito un acceso interesse per la fotografia e, dopo aver seguito degli studi in materia, divenne prima apprendista e poi un fotografo di successo alla giovane età di 17 anni. Così, dal 1908, ebbe del tempo per poter produrre le proprie fotografie, ispirandosi perlopiù a immagini e soggetti tradizionali. La sua carriera fu bruscamente frenata dal suo arruolamento nelle truppe della Prima Guerra Mondiale come “aiuto specialista per la documentazione fotografica sul campo”. Assegnato alla fotografia delle aree del fronte di battaglia nella parte Est, scattò delle taglienti immagini geometriche, quasi romantiche, che contribuirono a farlo distinguere dagli altri fotografi sul campo di battaglia.

La foto che vi mostriamo oggi risale al periodo successivo dell’artista. Proviene, infatti, da una serie di studi della forma e del movimento umano, la Bewegungsstudie no.1. Mostrando una nuova forma e non più decomponendo il movimento, ma costruendo un ritmo e un motivo intorno ad esso, sembra quasi voler inserire il concetto di immobilità nel movimento stesso. Le donne sullo sfondo mostrano solo la testa e i piedi, formando nell’insieme una curva di movimento da sinistra verso destra. I corpi diventano così lo sfondo nero per la donna nuda in primo piano, la direzione dei loro sguardi è orientata verso il basso ma, allo stesso tempo, la posizione dei loro piedi suggerisce quasi la scena di un balletto con un movimento inclinato verso sinistra. Sembrano essere un contrasto ma anche un elemento complementare alla donna nuda la quale, in posizione arcata, guarda disinvolta in un’altra direzione. La sua nudità e il suo movimento sono in completo contrasto con le donne sullo sfondo.

Essendo molto attaccato ai principi del naturalismo, Koppitz era sempre alla ricerca della natura e dell’esercizio fisico. Possiamo infatti notare la tensione dei muscoli della donna così come il suo braccio destro è leggermente verso l’alto, in pieno contrasto con la linea delle donne sullo sfondo.

Il linguaggio estetico di Koppitz fu adottato dai poteri austro-fascisti e dai sostenitori del Nazionalsocialismo. Tuttavia, non sapremo mai cosa ne pensasse lui, poiché morì due anni prima dell'Anschluss (annessione dell'Austria alla Germania nazista). Sua moglie Anna, associò il proprio lavoro e alcuni dei lavori di suo marito a scopi nazisti, cosa che danneggiò molto la reputazione del marito. Dal momento in cui non abbiamo nessuna prova del suo reale punto di vista, possiamo solo fare appello alla sua innocenza fino a prova contraria. Creò delle foto molto particolari, artistiche ed estetiche. - Erik