Fino al prossimo 30 giugno, nel nostro prediletto Kunsthistorisches Museum di Vienna, potete visitare una straordinaria mostra di Mark Rothko. Tra i capolavori esposti c'è anche quello che vi presentiamo oggi. Godetevelo! :)
Mark Rothko disse una volta: "Mi interessa solo esprimere le emozioni umane fondamentali – la tragedia, l'estasi, la sventura e via dicendo – e il fatto che molte persone scoppino a piangere guardando i miei lavori dimostra che io comunico in effetti quelle emozioni fondamentali (…) Le persone che piangono di fronte alle mie opere provano la stessa esperienza religiosa che ho avuto io quando li ho dipinti. E se voi, come dite, siete emozionati solo dalla relazione tra i colori, allora non avete colto il punto!"
Il colore è certo una parte importante dell'opera di Rothko. Tra gli anni Conquanta e gli anni Sessanta i suoi dipinti diventano sempre più grandi, e arrivano quasi ad avvilupparci, reclamando la nostra piena attenzione. Rothko cercava di creare la sua personale versione dell'esperienza meditativa solitaria, ingrandendo i suoi quadri cosicché l'osservatore venisse avviluppato nella loro superficie atmosferica e sottilmente cangiante.
P.S. Vi piacerebbe conoscere la ricetta dell'opera d'arte di Mark Rothko? Leggetela qui. Attenzione: contiene esplosive emozioni umane!