Questo dipinto fu realizzato nel 1728, l'anno in cui Chardin fu ammesso all'Accademia Reale di Pittura e Scultura. Chardin si era specializzato nel genere della natura morta e nessun altro pittore francese del diciottesimo secolo si è mai accostato a questo soggetto con tale libertà artistica. Questo quadro ne è un esempio: la liscia brocca di peltro e le pesche vellutate si trovano su di uno stretto ripiano in pietra, davanti ad un muro scuro. Posizionati vicini uno all'altro e al centro dell'attenzione, gli oggetti sono inondati di una luce radiosa che accentua il colore dei frutti e il bagliore metallico della brocca, nella quale si riflettono le pesche. Ma Chardin non fa differenze tra la materialità dell'oggetto ed il suo riflesso: la buccia delle pesche è resa con un impasto ricco e a tratti granuloso, mentre lo sfondo è applicato in maniera piatta e in numerosi strati.
Sebbene Caroline Louise, margravia di Baden, avesse una spiccata predilezione per la ‘fine pittura’ olandese del diciassettesimo secolo, apprezzava anche lo stile pittorico più libero di Chardin. Nel 1759 e nel 1761 Caroline acquistò un totale di quattro nature morte dell'artista, una coppia con cacciagione e una con frutta.
Presentiamo questo dipinto grazie alla Staatliche Kunsthalle Karlsruhe.
P.S. Guardate qui un altro dipinto di Chardin! È pacchiano! È buffo! È strano!