Guðmundur Thorsteinsson, conosciuto come Muggur, nacque a Bíldudalur nella penisola islandese di Vestfirðir (fiordi dell'ovest) nel 1891. Era uno degli undici figli di un proprietario di un peschereccio, Pétur Thorsteinsson, e di sua moglie Ásthildur Pétursdóttir. Muggur crebbe in un ambiente agiato e poté godere dell'aiuto della sua famiglia per i suoi studi e nel lavoro. Si formò presso la Københavns Tekniske Skole (l'Istituto tecnico di Copenhagen) dal 1908 al 1911 e presso la Det Kongelige Akademi for de Skønne Kunster (la Reale Accademia di Belle Arti della Danimarca) dal 1911 al 1915. Dopo il diploma ebbe l'opportunità di viaggiare attraverso l'Europa e fino a New York. Muggur cominciò molto giovane a disegnare, dipingere e a praticare diversi mestieri: nella sua casa d'infanzia tutta la famiglia si sedeva insieme nel pomeriggio a cucire, leggere e parlare, di conseguenza per lui era normale impiegare diversi materiali nelle sue creazioni.
Settimo giorno in paradiso è una delle sue opere a soggetto religioso, ed anche un esempio di opera realizzata in maniera non convenzionale, utilizzando una varietà di fogli già pronti, sia opachi che lucidi, insieme a della carta che l'artista colorò personalmente. La varietà dei materiali utilizzati da Muggur, lo distinsero rispetto alla maggior parte degli artisti islandesi, dal momento che opere eseguite con simili tecniche venivano considerate più che altro come lavori artigianali e non come vera arte. Lo spazio dell'immagine sembra una scenografia: Dio entra dalla sinistra, seguito da due angeli. Secondo quanto scritto nell'Antico Testamento, il settimo giorno Dio, dopo aver creato i cieli e la terra, si riposò. Ad un'analisi più attenta l'immagine rivela animali esotici come giraffe, un canguro e uccelli dalle gambe lunghe. La misteriosa luce rosa illumina il viso del Creatore, finemente disegnato, testimonianza della meticolosità dell'artista. In questo mondo fantastico, il contrasto tra il cielo blu scuro e la lussureggiante vegetazione dorata aveva la funzione di risvegliare concetti spirituali in tanti islandesi, in un tempo lontano in cui immagini di questo genere venivano spesso appese in numerose abitazioni. Muggur ebbe una vita movimentata, trascorsa sopratutto a Copenhagen, dove morì di tubercolosi a 32 anni. La sua produzione comprende principalmente opere di piccolo formato, stampe, disegni e opere tessili. La sua opera più grande è una pala d'altare: Cristo che guarisce un infermo, conservata nella chiesa di Bessastaðir, la residenza presidenziale.
Vi presentiamo il capolavoro di oggi grazie alla Galleria nazionale d'Islanda. <3
P.S. Qui potete trovare una storia sul Grand Tour del ventunesimo secolo al Nord, attraverso l'arte e la vita reale. :)