Margaret Macdonald Mackintosh fu un'artista inglese che lavorò in Scozia, e le cui opere divennero uno dei simboli dello stile Glasgow a cavallo fra '800 e '900. Macdonald, insieme a sua sorella Frances, studiò alla Glasgow School of Art, dove conobbe e in seguito sposò Charles Rennie Mackintosh, spesso indicato come il più famoso architetto scozzese. Lavorarono insieme per anni, ma Margaret era sempre in qualche modo marginalizzata rispetto a suo marito (cosa tipica a quell'epoca). Era tuttavia celebrata da molti suoi contemporanei, compreso il marito, che una volta le scrisse: "Ricorda che tu sei la metà, se non i tre quarti, della mia architettura..." e "Margaret ha il genio, io ho solo il talento."
Una versione dell'opera che presentiamo oggi fu realizzata per la mostra The Rose Boudoir organizzata a Torino da Margaret e Charles insieme. Margaret eseguì una seconda versione del pannello che è oggi esposta nella ricostruzione dell'interno della loro casa, la Mackintosh House, a Glasgow (che è visitabile).
Margaret Macdonald si specializzò nelle tecniche del gesso usate per produrre La rosa bianca e la rosa rossa. Utilizzava una particolare tecnica di "piping", insieme a pittura, perline di vetro incastonate e pezzi di conchiglie. Quest'opera è uno dei suoi migliori lavori in gesso, e sebbene il suo significato e il suo simbolismo siano ancora oggetto di congetture, la raffigurazione delle rose selvatiche e lo sguardo della bellissima figura centrale evocano l'amore sensuale in modo potente.
P.S. Eccole! Fate qui la conoscenza delle artiste donne dell'Art Nouveau, tra di loro c'è Margaret Macdonald Mackintosh. <3