Autoritratto in abito bianco by Jacek Malczewski - 1914 - 93 x 78 cm Autoritratto in abito bianco by Jacek Malczewski - 1914 - 93 x 78 cm

Autoritratto in abito bianco

Olio su tela • 93 x 78 cm
  • Jacek Malczewski - 15 luglio 1854 - 8 ottobre 1929 Jacek Malczewski 1914

È domenica, quindi spostiamoci nella bellissima Cracovia (Polonia) con la collezione del National Museum. Oggi vi mostriamo un autoritratto del pittore simbolista polacco Jacek Malczewski, figura centrale del movimento della Giovane Polonia. 

Autoritratto in abito bianco è particolarmente importante nel corpus dell’artista, tra le miriadi di autoritratti. Malczewski presenta la parte superiore del suo corpo abbigliata con una camicia bianca dal taglio femminile con le maniche a sbuffo; un colletto allacciato con un fermaglio d’oro e un cappello bianco elegante con una banda rossa che lo stringe alle tempie. Un cinturone di cuoio da montanaro, sopra un’altra cintura in tessuto, cinge la vita. La posa cerimoniale, con la mano destra poggiata sul fianco (una posa da cavaliere) e la sinistra che regge un pennello come attributo alla vocazione da pittore, dà al ritratto un carattere ufficiale, sebbene non privo di elementi grotteschi.

Gli autoritratti di Malczewski suscitavano una particolare irritazione presso i critici contemporanei, che accusavano l’artista di essere eccessivamente orgoglioso e di avere la tendenza a “fare il costumista”. Il dipinto, come tutte le opere simboliche, non è soggetto a interpretazioni univoche; ciascuno può provare a trovarci un suo significato. Quest’opera, considerata nell'insieme di altri suoi autoritratti nei quali si presentava in varie incarnazioni, attira l’attenzione con una combinazione di maschile e femminile, popolare e nobile, elementi di costume eleganti e metafore dei colori usati. La combinazione di capi di abbigliamento contraddittori, trattati come segno materiale di personalità, potrebbe suggerire il senso di realizzazione dell’artista nello sviluppo del suo spirito di completezza androgino. L’idea di un androgino nel senso di figura umana originale perduta, necessaria meta delle aspirazioni dell’umanità, deriva dallo gnosticismo. Si tratta di uno dei problemi basilari del simbolismo letterario e artistico, e in precedenza era presente nel misticismo romantico, del quale Malczewski era erede e seguace. Secondo i principi romantici e simbolisti, gli artisti e i poeti, così come le persone che attraversavano gli orizzonti spirituali e intellettuali dell’epoca e che ricercavano il bello e l’ideale, avevano sempre percepito più degli altri l’incompletezza della natura umana e il bisogno di recuperare la perfezione perduta. In quanto esseri superiori, erano più vicini al raggiungimento di questo ideale. 

Nell’opera di Malczewski, l’integrazione simbolica della personalità è enfatizzata anche dalla scelta dei colori. Il bianco, che domina il dipinto quale equivalente pittorico della luce divina, è una metafora della perfezione, ma si combina anche con l’elemento femminile. D’altro canto, macchie di amaranto potrebbero essere segno dell’elemento maschile, e al contempo espressione di sofferenza, che accompagna sempre il ruolo dell’artista geniale.

P.S. Jacek Malczewski fu uno degli artisti più importanti del movimento della Giovane Polonia. Scoprite le raffigurazioni di Malczewski della morte